Pagine

mercoledì 28 agosto 2013

La Siria di oggi è l'Iraq di ieri. Una guerra per sopravvivenza

   
      Iraq, Afganistan e adesso tocca anche alla Siria, lo stesso scenario con lo stesso protagonista: Gli Stati Uniti d'America. Come un vecchio film a puntate. Tutto inizia con false accuse e una feroce propaganda contro il nemico: Armi chimiche di Saddam, Al Qaida, il terrorismo dei Talebani per l'Afganistan e adesso il gas nervino in Siria, isolare il nemico da fuori e indebolirlo addestrando e armando  gli oppositori di dentro per arrivare all'offensiva militare e dargli il colpo di grazia,acon l'appoggio degli amici e il silenzio degli nemici. Una guerra pulita e quasi santa, confezionata e preparata per portare pace e democrazia e salvare i popoli sottomessi dalla morsa  dei dittatori, invece è una lezione di vita per tutte le teste calde di zona, colpire uno per educare tutti.   

       Washington di Obama è la stessa dei Bush (figlio e padre) dal 91 che ha deciso di modificare la cartina del Medio Oriente e ridisegnare nuove frontiere e superare quelli vecchi disegnati dalla Francia e dall'Inghilterra dopo la colonizzazione 60 anni fa,  sbriciolando gli Stati attuali a tante comunità sempre più piccole, divise e in conflitto tra di loro, cosi trova nuovi mercati per le sue armi e nuove fonti energetiche che gli permettono di uscire dalla crisi economica in cui è immersa da anni. Sembra quella vecchia leggenda del mostro che aveva otto teste e otto code e richiedeva vergini in sacrificio in cambio della promessa di non devastare il Paese. Gas, petrolio e acqua sono le vergini che chiede il Mostro di oggi.


Dal 2003 quando gli Stati Uniti e i suoi alleati hanno invaso 
l'Iraq sono cambiate molte cose nel Medio Oriente e nell' Occidente, la prima di tutte che non tutta l'Europa è pronta ad affiancare gli Stati Uniti in una guerra dove c'è poco da guadagnare ma molto da perdere ( flussi di rifugiati che scelgono il vecchio continente come destinazione). La seconda è che    Saddam Hussein non è Bachar al-Assad ; Saddam era rimasto solo, abbandonato da tutti, il suo partito, il suo esercito, il suo clan, la sua città e la sua comunità, invece Al-Assad dopo due anni di scontri è ancora il capo assoluto supportato dall'esercito e dai suoi amici e alleati ( Iran, Russia, hisbou allah...).

L'altra novità è che i ribelli in Siria, non sono un gruppo omogeneo ma sono sostenuti dalla partecipazione di migliaia di volontari: Jihadisti musulmani dall'Afghanistan e della Cecenia, attraversando i paesi del Golfo e i paesi del Magreb e dei musulmani dell'Europa e questo fa paura non solo all'America ma anche all'Occidente e all'amica Israele e può rafforzare il nemico Iran creando e allargando un sistema dell'Islam estremista.  
Alla fin fine anche il mostro della legenda è stato sconfitto da un giovane coraggioso che prima di tagliare le suo otto teste e le suo otto code ha dovuto distrarlo per poi distruggerlo una volta per sempre.


Nessun commento:

Posta un commento